Transizione ambientale ed energetica: opportunità anche per il mondo produttivo Il 12 e 13 marzo evento a Roma organizzato da Ficei con istituzioni e imprese
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ROMA – «L’iniziativa del 12 e 13 marzo vuole avvicinare le aree produttive, intese come luoghi in cui si crea lavoro e in cui le imprese operano tutti i giorni, ai grandi temi della transizione ambientale e della transizione energetica. Oggi l’impresa ha riscoperto ancora di più il proprio valore etico e sociale». Lo ha detto Antonio Visconti, presentando l’evento organizzato dalla Ficei per i prossimi 12 e 13 marzo, a Roma, una due giorni dal titolo “Forum Nazionale Sostenibilità e Sviluppo Aree Industriali”.
«Il suo ruolo – ha continuato – va aldilà dell’obiettivo della creazione di profitto rivelandosi un importante attore della società che punta a creare valore anche attraverso la propria reputazione ambientale e il rapporto che ha con le comunità circostanti e i territori. Insomma, attraverso la capacità di rappresentare un elemento propulsore di ricchezza e di promozione delle proprie attività, economiche e non».
«La due giorni promossa a Roma dalla Ficei – spiega Visconti – ha proprio lo scopo di affrontare nell’interezza questi argomenti, a cominciare dagli Esg, ovvero dagli indicatori non finanziari delle imprese, quindi i parametri di valutazione dell’azienda che acquisiscono sempre maggiore rilevanza del bilancio non finanziario di una società. Poi sposteremo l’attenzione sul tema dell’Atea, l’Area produttiva tecnologicamente attrezzata. Un paradigma che vede un grande Paese manifatturiero come l’Italia, la seconda industria d’Europa, un territorio bellissimo, turisticamente rilevante, dalle bellezze paesaggistiche importanti, che non può e non vuole rinunciare alla propria vocazione industriale ma che deve operare al contempo in un ambiente e in un ecosistema compatibili tra questi mondi in apparente conflitto tra loro. Studieremo come le aree industriali possano collocarsi all’interno di un contesto che va verso la sostenibilità e la transizione ecologica».
«Affronteremo quindi, più specificatamente, il tema delle comunità energetiche industriali. Uno strumento al servizio dell’apparato produttivo nazionale per rendere l’Italia più indipendente dalle fonti energetiche estere. Il tema delle comunità energetiche è strategico perché da un lato l’Italia subisce e sconta il proprio vulnus di essere vincolata a fonti straniere. Dall’altro lato è un’opportunità di rafforzamento dell’apparato produttivo e di implementazione di produzioni specifiche e di sviluppo. Un’opportunità produttiva industriale, appunto, oltreché ambientale che va verso la decarbonizzazione, la riduzione delle immissioni in atmosfera con indubbi benefici anche sul fronte della sicurezza nazionale».
«In questo contesto le aree industriali possono svolgere un ruolo decisivo perché sono un ambito definito e circoscritto. Hanno al loro interno dei grandi consumatori di energia che possono diventare dei grandi produttori di energia attraverso la valorizzazione dei processi industriali. Ogni area industriale è potenzialmente un hub energetico, un pozzo di petrolio, all’interno del quale collegare la domanda di energia con la produzione. E i consorzi possono svolgere il ruolo di soggetto attuatore, di coordinatore, di promotore e di gestore di sistemi che vanno anche aldilà delle comunità energetiche vere e proprie».
«È evidente che un’impresa che aderisce a una comunità energetica, e che quindi produce l’energia che consuma, è un’impresa che migliora il proprio rating di sostenibilità, i propri parametri Esg, la propria valutazione, la propria capacità di durare e restare sul mercato proponendosi, quindi, come modello virtuoso in un sistema di crescita sostenibile. Su questo abbiamo chiamato a confrontarsi esperti e addetti ai lavori con l’ambizione di immaginare una road map per portare i grandi temi dell’energia, e la loro connessione col mondo produttivo, all’attenzione dei decisori politici ed economici», conclude.
Agli incontri prenderanno parte anche gli onorevoli Mauro D’Attis, Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione; Gianluca Cantalamessa, Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare; Chiara Braga, Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici; Paola De Micheli, vicepresidente della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo; Tullio Ferrante, sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Alberto Luigi Gusmeroli, vicepresidente della Commissione Parlamentare Finanze; Piero De Luca, membro della Commissione Parlamentare Politiche dell’Unione Europea; Vannia Gava, viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. E inoltre interverrano tra gli altri, oltre al presidente di Ficei Antonio Visconti, anche Andrea Prete, presidente Unioncamere; Vito Grassi, vice presidente Confidustria; Adriano Giannola, presidente Svimez.
Il Forum sarà strutturato come segue:
Martedì 12 marzo presso l’Antico Oratorio dell’Arciconfraternita dei Bergamaschi, via di Pietra, 70 a Roma.
dalle 10:30/13:00 TALK “L’importanza dei criteri ESG per lo Sviluppo delle Aree Industriali” – Presentazione del rapporto dell’Osservatorio ESG Ability Sapienza
dalle 15:00 alle 17:00 TALK “Simbiosi industriale e l’impatto della sostenibilità sui territori”
Modera Chiara Lico, giornalista RAI
Mercoledì 13 marzo presso Sala Tempio di Vibia Sabina e Adriano, Piazza di Pietra, Roma
dalle 10:30/12:30 TALK “Le comunità energetiche industriali: come rendere il sistema paese più forte”
dalle 12:30/13:30 tavola rotonda con le Aziende.
Modera Marco Frittella, giornalista RAI
Per partecipare all’evento è necessario iscriversi.
Per il 12 marzo iscriviti QUI: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-forum-nazionale-sostenibilita-e-sviluppo-delle-aree-industriali-849379004467
Per il 13 marzo iscriviti QUI: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-forum-nazionale-sostenibilita-e-sviluppo-delle-aree-industriali-13-marzo-849517929997