“Napoli a Sanremo”Da Ernesto Murolo e Geolier: il libro de “Il Mattino” curato da Federico Vacalebre racconta la lunga storia della musica napoletana al Festival di Sanremo

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Da Renato Carosone a Roberto Murolo, da Nino D’Angelo a Massimo Ranieri. C’è tutto il meglio degli ultimi 70 anni di storia della musica napoletana e dei suoi grandi interpreti sul palco di Sanremo nell’ultimo libro della collana “Ieri, oggi e domani” del quotidiano “Il Mattino”. Si tratta di “Napoli a Sanremo”, a cura di Federico Vacalebre che lo storico quotidiano fondato nel 1892 a Napoli da Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao darà in omaggio ai suoi lettori martedì 6 febbraio in tutte le edicole della Campania e della città di Roma, proprio in occasione dell’abbrivio della 74esima edizione del Festival di Sanremo.

 

“La canzone napoletana ha rappresentato l’archetipo del Festival”, racconta Vacalebre nel capitolo introduttivo del libro che fa partire il viaggio canoro dai primordi della kermesse con il Festival partenopeo di canti, tradizioni e costumi che nel 1931 il direttore del Casinò municipale di Sanremo, il napoletano Luigi De Santis, affidò all’ideazione di Ernesto Murolo e Ernesto Tagliaferri.

 

Nel libro ci sono anche e soprattutto le grandi firme della canzone italiana da Gino Paoli a Claudio Baglioni, da Roberto Vecchioni ad Antonello Venditti che negli anni con interviste ed articoli hanno raccontato il Festival di Sanremo per “Il Mattino”. E ovviamente i grandi nomi della canzone napoletana che hanno fatto la storia del Festival da Tullio Pane a Nunzio Gallo, con la ‘doppietta’ di Peppino Di Capri (1973 e 1976), il premio della giuria di qualità ad Edoardo De Crescenzo nel 1981, il trionfo di Massimo Ranieri nel 1988 fino alla sfida di quest’anno, anche linguistica, di Geolier.

 

“Dal cinema al teatro, dalla musica alla cultura da anni con questa collana di libri “Il Mattino” – evidenzia il direttore De Core – vuole raccontare anche ai più giovani nel modo più divulgativo possibile la storia e le storie delle eccellenze della nostra città, della nostra regione e del Mezzogiorno anche e soprattutto in un momento in cui il settore della cultura e degli spettacoli vive un momento molto felice anche per l’indotto economico che è in grado di generare e che è fondamentale per l’economia del Sud”.


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