Prende il via domani la quinta edizione di HospitalitySud. “Numeri, impatti e tendenze del turismo in Campania e il ruolo della città di Napoli” nella ricerca che sarà presentata all’apertura
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HospitalitySud, dedicato alle forniture, ai servizi e alla formazione per l’hotellerie e l’extralberghiero, avrà luogo mercoledì 21 e giovedì 22 febbraio 2024 a Napoli, presso la Stazione Marittima.
L’evento, ideato e organizzato dalla Leader srl, è il prestigioso appuntamento del Sud per gli operatori del mondo Ho.Re.Ca., in particolare per titolari, manager, impiegati, consulenti di: Hotel, Resort, Ville, Dimore Storiche, Relais, Country House, Agriturismi, Villaggi, Camping, Glamping, Bed&Breakfast, Affittacamere, Case Vacanza, Ostelli, SPA-Terme.
Gli addetti ai lavori gratuitamente potranno visitare il Salone Espositivo per incontrare le aziende, che rappresentano numerosi settori merceologici, e partecipare ai Seminari di aggiornamento e di formazione e agli Incontri professionali su tematiche di interesse.
HospitalitySud annualmente propone 2 FOCUS, ossia aree tematiche sviluppate all’interno del Salone Espositivo con seminari e incontri a cura di esperti: Design&Contract per incontrare architetti, aziende e hotel protagonisti nella realizzazione di progetti di interior design di qualità e innovazione, che contraddistinguono il Made in Italy e per conoscere il mondo del contract, per pianificare e realizzare sia progetti di nuova costruzione che ristrutturazioni; Breakfast e non solo: la colazione, essendo il primo pasto della giornata, desta sempre più attenzione tra gli operatori del mondo Horeca: oggi la sfida è come promuoverla al meglio tra i clienti e come renderla quanto più redditizia.
I numeri di questa edizione: 48 Espositori provenienti da tutta Italia (Campania, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto), 40 Seminari e Incontri con 120 relatori.
Domani, mercoledì 21 febbraio, alle ore 09.30 si svolgerà la Conferenza di apertura, moderata da Francesco de Core Direttore de Il Mattino, con gli interventi di Felice Casucci Assessore alla Semplificazione Amministrativa e al Turismo Regione Campania, Giancarlo Carriero Delegato al Turismo Confindustria Campania, Costanzo Iaccarino Vice Presidente con delega al Turismo Confcommercio Campania e Presidente Federalberghi Campania, Vincenzo Schiavo Presidente Confesercenti Napoli, Salvatore Naldi Presidente Federalberghi Napoli, Gianna Mazzarella Presidente Sezione Turismo Unione Industriali Napoli, Lorenzo Coppola Presidente Federalberghi Capri, Luca D’Ambra Presidente Federalberghi Ischia e Procida, Roberto Laringe Presidente Federalberghi Campi Flegrei, Adelaide Palomba Presidente Federalberghi Costa del Vesuvio, Lucio D’Orsi Delegato Campania ADA. È stato invitato Gaetano Manfredi Sindaco di Napoli.
In occasione della Conferenza di apertura sarà presentata la ricerca “Numeri, impatti e tendenze del turismo in Campania. Il ruolo della città di Napoli” a cura di SRM Studi e Ricerche per il Mezzogiorno Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo con Massimo Deandreis Direttore Generale SRM.
Per il 2023, in Italia, i primi dati Istat indicano una crescita della domanda che, in termini assoluti, ha portato le presenze a 431 milioni, pari al +4,6% rispetto al 2022 (il 98,7% rispetto al 2019). Va sottolineato, in riferimento alla provenienza, che nel 2023 il peso delle presenze straniere è stato pari al 51,6% e, per la prima volta, anche il peso straniero degli arrivi ha superato il 50% del totale (50,2%).
Le prime stime parziali per il Mezzogiorno segnalano una variazione più bassa, di circa 2 p.p. in meno rispetto al dato nazionale, a causa di diversi fattori, quali una sofferenza della domanda domestica negli ultimi mesi dell’anno dovuta a una maggiore sensibilità all’aumento dei prezzi, date le caratteristiche della domanda e della tipologia di turismo prevalente nell’area. A ciò si aggiunge un minore rimbalzo della componente internazionale per la maggiore concorrenza del bacino mediterraneo, nonché fenomeni specifici che hanno portato alla chiusura dell’aeroporto di Catania per un periodo di tempo nella stagione estiva.
Diversamente, per la Campania, le prime stime evidenziano un consolidamento della ripresa della domanda, soprattutto di quella straniera, recuperando i livelli pre-covid. In particolare, si stima una crescita in linea al dato nazionale.
Per il 2024, lo scenario base prevede che venga conservata la situazione attuale, sia per l’Italia che per il Mezzogiorno. Anche per la Campania si ipotizza un 2024 positivo, trainato sempre dal turismo internazionale, al netto di eventuali peggioramenti degli scenari geoeconomici e geopolitici internazionali.
L’attrattività della regione Campania è legata a molteplici e variegati aspetti, in grado di coinvolgere più e vari target turistici con diverse motivazioni di viaggio. È, infatti, conosciuta per il suo patrimonio storico/archeologico: ben 6 dei 59 iscritti nella Lista del patrimonio mondiale UNESCO sono ubicati in Campania. A ciò si aggiunge il suo patrimonio naturale (Capri, Sorrento e la Costiera Amalfitana), la sua tradizione culinaria (è la regione numero 9 in Italia per prodotti DOP IGP STG) nonché la qualità dei suoi mari (si contano ben 19 comuni bandiera blu su 226 presenti in Italia). Dal rapporto Turismo&Territorio di SRM si evince che rispetto all’analisi delle 98 regioni dell’area UE4 (Italia, Spagna, Francia e Germania) per il loro grado di “competitività turistica” (ICTR), la regione presenta un indicatore di 123,7, superiore alla media europea (100) e nazionale (122,8) ma inferiore alla media dei Top 30 Paesi (143,5), posizionandosi al 23°posto in graduatoria, tra il Mecklenburg-V. (22°) e la Comunidad de Madrid (24°).
Un contributo importante deriva dal ruolo della città di Napoli. Dal 2014 al 2022, il peso degli arrivi turistici della città sulla Campania è cresciuto, dal 15,5% nel 2014 al 20,8% nel 2022, raggiungendo 1 milione di arrivi e 2,7 milioni di presenze. Nel comune, il peso della domanda straniera è del 49,4%.
L’elevata attrattività nazionale e internazionale della città di Napoli, grazie a un’offerta integrata che valorizza le sinergie tra la componente culturale ed enogastronomica, rappresenta un fattore di spinta quantitativa e qualitativa alla domanda turistica della regione, con risvolti anche economici. La sinergia tra i diversi tematismi attiva più filiere e questo fa sì che il valore aggiunto generato da ogni presenza turistica aggiuntiva sul territorio della Campania (167€) sia tra il più alto in Italia. Infatti, dagli studi di SRM si rileva che il turismo culturale attiva più ricchezza rispetto a quello balneare (145€ contro 128,2€) ed ancor più quello enogastronomico (151,7 euro). In Campania è evidente la presenza di un’offerta turistica integrata che associa al balneare, il turismo culturale, l’enogastronomico e il naturalistico.
Le prospettive per l’immediato futuro lasciano buone speranze anche per il settore turistico napoletano. Si prevede un consolidamento delle presenze, soprattutto in riferimento alla componente straniera, mentre quella domestica raggiungerà una stabilità. È molto probabile, quindi, che la città di Napoli possa continuare la sua funzione di traino anche nel 2024, attirando un crescente numero di turisti, in una logica di pianificazione e coordinamento delle politiche strategiche per una migliore valorizzazione del turismo nella città, tenendo in considerazione tutti i temi cari ai turisti quale, per esempio, l’overtourism. Occorre, quindi, guardare non solo alle dinamiche turistiche ma anche alla capacità di gestione dei flussi sul territorio.
Il turismo campano, e in particolare napoletano, nel contesto europeo è ben posizionato ma presenta ampi margini di miglioramento. Il nuovo scenario evidenzia un consolidamento della ripresa del turismo ma con profonde «mutazioni» e forte attenzione ai nuovi driver di sviluppo quali sostenibilità e ambiente, cultura, enogastronomia e nuovi tematismi naturalistici, tecnologia e digitalizzazione. Le imprese turistiche possono rispondere ai cambiamenti grazie a politiche di gestione sia interne che territoriali. In particolare, sarà importante per le imprese investire su obiettivi “ESG e digital”, puntare su formazione, competenze e professionalità, sempre più centrali per gestire le trasformazioni competitive, nonché realizzare un adeguato dimensionamento. Non meno importanti sono, da un alto, le policy a carattere territoriale che tengano conto della capacità del sistema turistico attrattivo della Campania e della città di Napoli e, dall’altro, l’attivazione di politiche di gestione sinergica della governance pubblica per rendere la città sempre più pronta a gestire i flussi, evitando una scarsa sostenibilità della crescita, per favorire il massimo impatto socioeconomico sul territorio.