Agricoltori, è ancora mobilitazione. Trattori in fila da Nord a Sud Italia: “Così non si va avanti”
500 trattori sulle strade delle Madonie in Sicilia, mobilitazioni anche a Benevento, L'Aquila, Tarquinia e nel Foggiano
Sulla scia delle mobilitazioni che, da due settimane, sono in corso in Europa, anche in Italia si allarga a macchia d’olio la protesta degli agricoltori.
Da Nord a Sud della penisola sono in corso presidi e manifestazione contro le politiche agricole della Ue, giudicate troppo restrittive, ma anche contro l’atteggiamento delle tradizionali organizzazioni del settore.
Sicilia
In Sicilia la rivolta arriva anche sulle Madonie. Questa mattina 500 mezzi agricoli e altrettanti lavoratori del comparto hanno attraversato le principali strade dei Comuni delle Alte Madonie, partendo dal ponte di Resuttano (Caltanissetta) e passando per Alimena, Bompietro e Petralia Soprana (Palermo).
“Non riusciamo più a vivere del nostro lavoro – spiega Aldo Mantegna, allevatore di Gangi – Ai rincari sulle materie prime e sul gasolio, non si sono accompagnate misure di sostegno né l’aumento del prezzo di vendita dei nostri prodotti. Così non possiamo andare avanti”.
L’appello è al presidente della Regione Siciliana, Schifani, e all’assessore all’Agricoltura, Sammartino: “Prendano una posizione chiara rispetto alle proteste: sono dalla parte degli agricoltori, degli allevatori e dei consumatori siciliani? Se sì, chiediamo che intervengano sulle materie di loro competenza e che si facciano portavoce con il governo nazionale ed europeo”.
“Chiediamo la revisione della Pac (la politica agricola comune europea)con particolare attenzione alla deroga del 2023 Bcaa 8, che introduce l’obbligo di lasciare il 4% delle aree seminative non produttivo – spiega Tiziana Albanese, a nome del Comitato spontaneo delle Madonie – abolizione definitiva dell’Irpef agricola e dell’Imu, l’adeguamento dei prezzi dei prodotti agricoli proporzionato all’aumento dei costi di produzione”.
“Aggiungiamo anche alcune richieste specifiche del nostro territorio – conclude Santa Gangi, portavoce del Comitato. La Sicilia e le Madonie hanno una forte vocazione agricola, ma senza interventi urgenti a favore del comparto rischiamo di svendere i nostri terreni e allevamenti, frutto del sacrificio dei nostri padri e dei nostri nonni. Ne vale della possibilità di scegliere di restare qui e non emigrare”.
La Sicilia alza la testa anche a Mazara del Vallo. Stamattina hanno fatto ingresso nell’area del porto nuovo i trattori che aderiscono al movimento ‘La Sicilia alza la voce’. Gli agricoltori protestano per l’aumento dei costi di produzione (gasolio, fitofarmaci, manodopera) e per il basso prezzo col quale vengono pagati i prodotti”.
Puglia
Anche nel Foggiano continua la protesta degli agricoltori . Diverse decine di trattori sono in presidio nei pressi del casello autostradale dell’A 16 a Candela. Ieri proprio dal casello di Candela era partita una marcia di circa 200 trattori che hanno percorso una quindicina di chilometri (tra andata e ritorno) lungo la statale 655 che porta a Foggia.
Presidi fissi da giorni sono anche in corso a Lucera dove sono presenti 70 trattori e in alcuni comuni dell’area del subappennino. Al momento – stando a quanto riferito dagli stessi agricoltori – non c’è alcuna intenzione di togliere i presidi. A breve avrà inizio in prefettura a Foggia un incontro tra una delegazione di agricoltori e il prefetto per fare il punto della situazione. “Porteremo ancora una volta le nostre istanze sul tavolo della prefettura” – sostengono gli agricoltori.
Campania
In Campania è trascorsa la seconda notte consecutiva all’addiaccio per gli agricoltori sanniti nel presidio allestito alle porte della città di Benevento, presso la Rotonda dei Pentri, per protestare contro le politiche dell’Unione Europea.
“Andremo avanti ad oltranza fino a che ci saranno risposte concrete”, dicono gli agricoltori, determinati a proseguire la protesta ben oltre la data stabilita di sabato e senza esporre alcuna bandiera delle varie organizzazioni agricole. Tra loro ci sono anche giovani, alcuni dei quali professionisti, che hanno deciso di restare nella loro terra e portare avanti l’azienda familiare.
Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, e il presidente della Provincia di Benevento, Nino Lombardi, primi rappresentanti istituzionali a recarsi questa mattina presso il presidio per ascoltare le voci degli agricoltori sanniti, hanno portato la loro solidarietà ai manifestanti.
Lazio
Salendo più su mobilitazioni anche nel Lazio. Dopo il blocco del casello a Orte, nei giorni scorsi, è la volta di un raduno di trattori nella zona industriale di Tarquinia, in provincia di Viterbo. Il corteo di mezzi agricoli, oltre 100, alle 11 è partito per percorrere un tratto di strada di oltre 14 chilometri che lì porterà a passare anche su un pezzo dell’Aurelia.
“Siamo stamattina qua per dimostrare all’Italia e informare i cittadini di quello che vuole fare la comunità europea nei confronto dei nostri agricoltori”, ha detto poco prima della partenza Andrea Centini, organizzatore della manifestazione e portavoce degli agricoltori”.
Abruzzo
Un trattore rosso con bandiere tricolore, da un lato e dall’altro con giovani allevatrici alla guida. Si apre così all’Aquila il corteo degli agricoltori e allevatori in risposta alla mobilitazione a livello europeo. Anche qui si contestano le nuove normative europee in materia agricola. Da quest’anno, infatti, scatta l’obbligo di tenere incolto il 4% dei terreni seminati sopra i dieci ettari. A questo si aggiunge il caro carburante, la carne sintetica e i cibi a base cellulare, le tasse e le farine di insetti.
Da ieri, un centinaio di trattori hanno occupato due zone distinte e opposte a est e ovest della città. Stamattina è in corso un corteo pacifico partito dalla zona del cimitero con un percorso studiato per creare meno disagi possibili alla popolazione. In strada, dunque solo due mezzi agricoli: uno apripista, guidato dalle due giovani allevatrici, l’altro in chiusura.
“L’agricoltura è il lavoro più salutare, più utile e più nobile dell’uomo” e poi “La nostra fine sarà la vostra fame”, oltre a “No Farmer, no food, no future” e “Con l’agricoltura si vive, con l’Europa si muore”. In corteo anche alcuni esponenti politici locali e vari studenti degli istituti tecnici per l’agricoltura.