VILLA LITERNO. Una nuova pagina dell’omicidio stradale di Luigi Ciaramella è stata scritta negli ultimi giorni di dicembre del 2023. È stato messo in sicurezza il palo contro cui, ribaltandosi, si andò a schiantare fatalmente la Clio nera alla cui guida vi era il giovane 19enne, così come constatato da Biagio Ciaramella sul posto nella mattinata di lunedì 1° gennaio del 2024, alle ore 10:30 (con foto e filmati postati sui social).
Il processo è ancora in corso e sotto la lente d’ingrandimento della magistratura. Il prossimo 31 gennaio, presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, l’avvocato dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv (costituita parte civile) e dei familiari della vittima, Davide Tirozzi, illustrerà la requisitoria contenente tutti i dubbi ancora in essere sul caso.
Una battaglia condotta negli anni dalla famiglia Ciaramella, tanto è vero che Elena Ronzullo riveste il ruolo di presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv e Biagio Ciaramella ricopre la carica di vicepresidente dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv. Le loro istanze sono state presentate al Provveditorato interregionale per le Opere Pubbliche per la Campania, Molise, Puglia e Basilicata, oltre che agli enti governativi di competenza, nel primo semestre del 2023. A tale missiva, è seguito il sopralluogo dei delegati del Provveditorato di Napoli, in presenza di Biagio Ciaramella (in qualità di referente delle associazioni), in data 9 ottobre.
“Probabilmente è scaturito dalla loro relazione, l’attivismo della Provincia di Caserta, che ha posto un guard rail a protezione del palo – dichiara Ciaramella -. Non è l’unico intervento effettuato in loco: 5 anni fa è stata installata una rotonda che abbiamo richiesto a gran voce e che ancora oggi, a nostro parere, non garantisce la sicurezza stradale; nel mese di luglio scorso, è stato asfaltato tutto il tratto stradale che collega Trentola Ducenta alla località di Ischitella.
Riteniamo che la messa in sicurezza del palo sia la prova effettiva della pericolosità constatata dello stesso, ma quanta gente poteva ancora versare sangue su quella strada in tutti questi anni? Lo stiamo denunciando dal giorno dell’incidente di mio figlio, il 31 luglio del 2008. Forse, il guard rail poteva rappresentare una sorta di ammissione di ragione in favore di Luigi Ciaramella? A rafforzare la nostra tesi è il fatto che l’intervento abbia riguardato esclusivamente il tratto dell’arteria dove incide il palo e non gli altri tre angoli di strada che osservano la rotonda centrale.
Confidiamo nel verdetto del Giudice – conclude -, che il prossimo marzo dovrebbe porre fine al processo di primo grado dopo più di 15 anni di attesa”.